Chi guadagna con un sito e-commerce?

Rispondere a questa domanda è molto facile: chi lo crea

Nel presente articolo ed in altri pubblicati in precedenza sul nostro sito, ad esempio questo, vi diciamo ciò che nessuno vi ha mai detto sui siti e-commerce.

Cosa dicono i nostri competitor, la TV, i giornali, gli "esperti" di marketing e chi più ne ha più ne metta riguardo ai siti e-commerce?

Dicono che rendono, che consentono a chiunque, anche con un investimento irrisorio, di "mettersi negli affari". Con un sito e-commerce, ho letto centinaia di volte sulla stampa, sui forum e sui blog, potete vendere i vostri prodotti o servizi in tutto il mondo. Vuoi vendere scarpe? spendi 2/3.000 euro per un sito e-commerce e potrai venderle in tutto il mondo. Vuoi vendere telefonini? Stesso discorso.

Sarebbe fantastico se tutto questo fosse vero.

Se tutto questo fosse vero avremmo risolto il problema della disoccupazione. Non si litigherebbe più sull'articolo 18. Chiunque perdesse il proprio posto di lavoro potrebbe aprire un sito e-commerce di qualsiasicosanonimportacosa e guadagnare stando comodamente a casa propria o in riva ad un fiume a pescare.

Non c'è nemmeno bisogno di avere un magazzino. Esistono aziende specializzate (chiamate drop ship o drop shipping) che spediscono per voi i prodotti direttamente ai vostri clienti. Si tratta di un modello di vendita grazie al quale il venditore vende un prodotto senza possederlo materialmente nel proprio magazzino. Il venditore, effettuata la vendita, trasmetterà l'ordine al fornitore, il quale spedirà il prodotto direttamente all'utente finale.

Purtroppo non è vero che con un sito e-commerce si guadagna, o meglio, non è vero in oltre il 99% dei casi.

Ed è questa informazione che chi "fa siti" si dimentica spesso di darvi.

Non ve lo dicono perché non hanno interesse a dirvelo. Se vi dicessero la verità, ossia che le probabilità che il sito che vi faranno finisca in prima pagina su Google sono inferiore all'1 per mille, quasi sicuramente perderebbero un cliente.

Credete che io stia esagerando dicendovi che il vostro sito e-commerce ha meno di una probabilità su 1.000 di essere trovato in Google? Fate questa semplice verifica:

Supponiamo che intendiate creare un sito e-commerce per vendere scarpe sportive (Nike, Reebok, Adidas, ecc..). Proviamo a cercare in Google tre termini per i quali chi ha un simile sito vorrebbe farsi trovare:

Fatto?

Avete controllato quanti siti elenca Google per ognuno dei 3 termini?

Per le scarpe Nike sono 798.000, per le Reebok 333.000 e per le Adidas 547.000.

Ovviamente tutti questi siti avrebbero voluto stare in prima pagina, ma purtroppo per loro in prima pagina c'è posto solo per 10.

Nel caso di Nike, 10 ci sono riusciti e 797.790 no. Se la matematica non è un'opinione la percentuale di successo per quanto riguarda il posizionamento organico è stata molto inferiore all'1 per mille! A meno che vi accontentiate di finire in millesima pagina. In questo caso avete buone probabilità di riuscirci:)

Non vi basta questo esempio? Non siete ancora convinti? Facciamo un altro esempio, supponiamo che vogliate creare un sito e-commerce per vendere cellulari Samsung, iPhone, Nokia.

Con quali termini un sito del genere dovrebbe venire trovato in Google?

vendita cellulari online? cellulari Samsung online? iPhone 4s? Fate voi.

Con iPhone 4s trovate mezzo miliardo di siti:-)

Con "iphone 4s online" trovate solo 161.000.000 di siti. Quante probabilità vi sono secondo voi che il sito e-commerce che vi faranno finisca nelle prime 3 pagine di Google con questa keyword? Esagero se dico meno di una su un milione?

Sono queste le cose che chi vi propone un sito e-commerce si dimentica quasi sempre di dirvi.

Noi, da sempre, preferiamo rinunciare ad un facile guadagno ma dire chiaramente queste cose a chi ci chiede un sito e-commerce. E ogni giorno qualcuno ce lo chiede. Se accettassimo di creare questi siti, le testimonianze dei clienti che raccontano i successi ottenuti grazie al nostro lavoro ce le potremmo sognare.

 


Questa email l'ho ricevuta dalla proprietaria di un sito e-commerce di marmellate, conserve, dolci, formaggi, grappe e distillati, olio extravergine d'oliva, prodotti biologici, vini, spumanti e champagne:

"Ho letto con interesse quanto avete scritto sul vostro sito riguardo alle problematiche di visibilità con i siti e-commerce. Mi sono rispecchiata esattamente in tutte! Ho il sito da 3 anni e nessun acquisto. Finiti gli studi ho aperto quest'attività con mio padre di vendita in internet di prodotti tipici di alta qualità. Non abbiamo la possibilità di aprire un negozio in quanto fra le varie spese ci verrebbe a costare 3 mila euro al mese e c'è il rischio che ci indebitiamo ancora di più perchè qui nella nostra zona funzionano solo i negozi "storici"; gli altri aprono e chiudono tutti nel giro di un anno..."


 

Ecco un'altra email, ricevuta da un orafo l'11 Agosto 2012. Tralascio le parti non significative:

...Ovviamente questa e’ una piccola descrizione della mia attività, arrivo al dunque, come lei ben sa il problema delle piccole realtà come la mia è quella di farsi conoscere ed entrare neii canali giusti dove poter esportare…oppure tentare la vendita online, ma non di certo con un sito e-commerce! Ho esperienza non diretta ma indiretta tramite un mio amico che si era o meglio si e’ fatto convincere a creare un sito e-commerce.…risultato: in 5 anni ha venduto 2 bracciali….costo totale, senza contare il tempo perso, 4500 euriiiiiiii. Io personalmente non ho mai creduto nel sito e-commerce, ho letto attentamente alcune recensioni fatte da voi e concordo pienamente.

Questo signore ha speso 4.500 euro per vendere in 5 anni 2 bracciali.

In compenso il suo webmaster ha guadagnato 4.500 euro in pochi giorni di lavoro.

 

Di email come queste ne ricevo almeno 5 o 6 ogni settimana.

Autore: Gianfranco Viasetti

Articolo scritto il 24 Marzo 2012 - Oggi, 1 Agosto 2020, i concetti espressi in questo articolo sono ancora più veri.

 

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