Laura ha un negozio di calzature in vera pelle in una località turistica.
Il lavoro, quando ci sono i turisti, va bene, ma lei vorrebbe
riuscire a vendere anche nei rimanenti mesi.
Non solo. Nel 2020, a causa
delle varie chiusure dovute alla pandemia e all’assenza di turisti, non sta
vendendo quasi nulla.
Laura è disperata.
Si mette a cercare in
internet soluzioni al suo problema e capita sul sito di una web agency del
suo paese. Li contatta e si precipitano da lei.
Con 4.400 euro le
fanno in quattro e quattr’otto un sito e-commerce in 4 lingue. “Così potrai
vendere anche all’estero” – le dicono.
Laura è entusiasta. Il sito le
piace molto e si rammarica solo di non averlo fatto prima.
Ma le
bastano 3 mesi per rendersi conto che la realtà è ben diversa dalle
aspettative. Non arriva nemmeno un ordine.
Il sito è introvabile in
Google, a meno che si cerchi il nome del negozio, ma nessuno lo cerca.
Contatta la web agency per chiedere aiuto.
Le chiedono altri 500
euro per promuoverlo su Facebook, ma continua a non vendere nulla.
Laura, sempre più depressa, riprende a cercare soluzioni in internet.
Le capita di vedere un annuncio che dice “Se vuoi vendere come un matto
anche durante il lockdown, acquista questo manuale che ha già aiutato
migliaia di persone che avevano il tuo stesso problema.”
Segue una
dettagliata descrizione dei “miracoli” che il manuale consente di realizzare
e testimonianze di clienti (o di compari) che si dichiarano entusiasti di
averlo acquistato.
Il libro costa solo 27 euro e Laura lo acquista.
“Al massimo avrò buttato altri 27 euro” – pensa.
Inizia a leggerlo e
in effetti le sembra molto interessante, ma non fa a tempo a finirlo che
riceve una telefonata da un consulente del “guru” da cui lo ha acquistato
(al momento dell’ordine era obbligatorio fornire il numero di telefono).
Questo consulente-venditore è molto abile. La convince ad acquistare a
rate un corso avanzato di copywriting e marketing dal costo di alcune
migliaia di euro.
Dopo 7 mesi e dopo aver investito quasi 10.000
euro, Laura ha venduto online un solo paio di calzature.
E non è nemmeno colpa del corso. Il corso è valido, anche se non vale tutti i soldi che ha speso.
Avrebbe potuto avere le stesse informazioni acquistando su Amazon 6/7 libri e spendendo al massimo 200 euro.
La colpa è di chi non le ha detto che il suo prodotto non si vende online. E non glielo hanno detto per non rinunciare a guadagnare facilmente qualche migliaio di euro.
In Italia più di 1.000 siti web chiudono ogni giorno, e molti di loro sono siti ecommerce. Li vedi su questo sito: http://www.dominicancellati.it/
Ciò non significa che chi ha un negozio fisico come Laura, non possa fare azioni di direct marketing che consentano di avere più clienti e guadagnare di più. Ma non è quasi mai con un sito di vendita online che si risolve il problema.